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«Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola». Paolo Borsellino
Da quasi 25 anni, l’omicidio di Francesco Marcone è rimasto senza un colpevole. Quattro voci, quella di un bambino, un funzionario pubblico in un comune del sud Italia, un padre e un’entità. Quattro storie narrate da differenti voci, quattro momenti in apparenza distanti, che in realtà vanno a comporre la vicenda umana, professionale e giudiziaria di Francesco Marcone, direttore dell’Ufficio del registro di Foggia, ucciso per mano mafiosa il 31 marzo 1995, in seguito alla denuncia di alcuni illeciti amministrativi. Una vicenda ancora nebulosa, che ha portato a paragonare alla figura di Giorgio Ambrosoli quella di quest’uomo del sud che ha pagato con la vita il prezzo della propria onestà.
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